Max Serradifalco, Google Heart e il pianeta Terra come non l’avete mai visto.

Max Serradifalco, Google Heart e il pianeta Terra come non l’avete mai visto.
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di Santa Spanò

Alcuni hanno scritto nel nome il loro destino, Nomen omen, così credevano i romani e quasi quasi ci credo anch’io.

Voglio iniziare presentandovi il “Nomen”:

– “Lui” è una delle creature più veloci del pianeta, una specie cosmopolita, per gli antichi egizi il dio del cielo. Colui che aveva gli elementi al suo comando, Horus e il suo occhio che tutto vede.

Eccolo: il falco!

– “Lui” ha guardato tutta la terra dal cielo, il suo occhio ha  setacciato chilometri e chilometri del nostro pianeta in un viaggio emozionante alla scoperta del mondo e dei suoi spettacolari paesaggi. Proseguo con l’“Omen” :

Eccolo: Max Serradifalco!

Palermitano, fotografo paesaggista e grafico pubblicitario, ha dato vita nel 2011 al progetto “Web Landscape Photography”, la riproduzione fotografica delle immagini satellitari presenti nel Web.

Nei suoi giri virtuali a caccia di luoghi da visitare, la vista dei paesaggi, con i servizi Google Heart, Google Maps  e altri siti che offrono scatti imperdibili, come il sito della NASA o simili, ha prodotto tra Max Serradifalco e la terra un immediato feedback. Max ha guardato il “creato”, come adorabilmente ama definire il nostro pianeta, con occhi nuovi e “il creato” gli ha risposto con un linguaggio nuovo.

Max Serradifalco riproduce fotograficamente gli scatti del satellite, realizzando reportage strabilianti, le sue opere, lasciate intatte nella loro singolarità, non sono infatti alterate da alcun intervento digitale o manipolazione, sono inserite nel prestigiosissimo catalogo Behance di Adobe, che ospita i migliori fotografi, grafici, artisti,  illustratori e art-director del mondo. qui 

Un modo costruttivo di esplorare l’interattività che apre le porte a una nuova estetica della comunicazione e della fotografia paesaggistica. Lo scatto di uno spazio, nella ri-visione di Max Serradifalco, cessa di essere luogo e si trasforma in opera d’arte. Superfici che perdono il significato geografico, frantumate e ricomposte dall’ immaginazione ritornano natura, colore, geometria e prendono nuova forma.

Finalista al Wildlife Photographer of the Year 2013, organizzato dal Natural History Museum di Londra in collaborazione con il BBC Wildlife Magazine, uno dei concorsi più importanti al mondo per le fotografie naturalistiche; nel 2012 Menzione d’onore al  “Web Photography” International Photography Awards di Los Angeles, solo per citare alcuni dei suoi traguardi artistici tutti in divenire.

Le sue opere sono state esposte, con grande successo di critica e pubblico, in una serie di mostre collaterali  ai più importanti Festival del Cinema Italiani: Giffoni Film Festival, Festival Internazionale del Film di Roma, al Taormina Film Festival e ai Nastri D’Argento.

Ho chiesto a Max quale emozione ha provato trovandosi davanti lo spettacolo di queste immagini:
«Per rispondere alla tua domanda… ho provato quello che mi auguro provi chiunque le osservi… Quel senso di meraviglia per la grandiosa bellezza del Creato!!! Vorrei contagiare e far innamorare più gente possibile di questo patrimonio di bellezza che ancora oggi esiste!»

E voi oramai lo sapete quanto io sia sensibile alla parola “bellezza”,  incontrarlo per me è stato un viaggio emozionante, scoprire attraverso i suoi reportage:  capolavori d’arte, il vero volto di alcune città con anche le scarpe ai piedi …   

Concedetevi una vacanza, le scarpe non servono, basta un clic 
andate a trovarlo qui 

E la raccomandazione di chiusura: Lasciatevi contagiare! 

Quanto adoro queste epidemie…

  • Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.

(*) ripreso da http://lasantafuriosa.blogspot.it/