Gabriele Niccolò

Gabriele Niccolò
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Nato a Reggio Calabria (RC) il 17 Maggio del 1981, comincia sin dall’adolescenza a dimostrare prepotentemente la sua inclinazione per l’arte: si distingue subito nella scuola per la sua propensione al disegno ed alla manipolazione plastica. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte “A. Frangipane” di Reggio Calabria nel luglio 2000 come Operatore nel restauro e nella conservazione dell’arredo ligneo e dei dipinti. Nell’ottobre 2004 si laurea con il massimo dei voti in Decorazione cattedra del Doc. Vincenzo Trapasso presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. In questo periodo frequenta i corsi Cobaslid (Corso Biennale Abilitante di Secondo Livello Indirizzo Didattico) presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Contemporaneamente partecipa a concorsi e manifestazioni in Italia. Nel settembre del 2004 ha partecipato come rappresentante della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria alla I° Edizione “La Regata di Ulisse – Piazza Italia lavora e crea”. Anno2004 (opera segnalata);
Ha partecipato a varie mostre collettive e a varie performance nella città di Reggio Calabria e fuori come alla III Biennale di pittura Premio Felice Casorati 2002 Pavarolo (TO). Al Castello Baronale di Fondi (LT) Primo concorso nazionale per artisti e giovani creativi “La mia idea della campagna Romana e Laziale”; concorso in collaborazione con la galleria Cà d’Oro Roma, Anno 2002/2003. “Autogrill & L’Arte” a Rozzano (MI), concorso in collaborazione con la fondazione Arnaldo Pomodoro. Anno 2003. Vive e lavora a Vinco (RC).

“Memorie sospese tra le radici di un’Italia antica e l’appello pressante della modernità ”

Le opere che ho realizzato si inseriscono in itinerari urbani, che vanno alla scoperta di codici, suoni, colori, linguaggi e segni che si sono succeduti e che subentrano sugli scenari cittadini. Un universo in continua e quasi impercettibile evoluzione che le nuove generazioni, le nuove tecniche artistiche e il progresso scientifico apportano al tessuto urbano in un contesto critico, che sviluppa esigenze derivanti da culture e bisogni socio – economici sempre nuovi. La modernità ha portato dei cambiamenti nella vita della società , gli usi e i costumi si modificano con l’avvento di nuove tecniche e di nuovi materiali; il paesaggio italiano ha subito varie modifiche: strade, ponti e altre vie di comunicazione hanno permesso uno scambio di informazioni tecnologiche e culturali che hanno influenzato il modo di vivere e di agire di ogni essere umano. Uno dei materiali che utilizzo nei mie lavori è il pneumatico della macchina, proprio la ruota di gomma per me rappresenta la modernità : essa è un elemento industriale, di massa, che ha avuto un influsso positivo poiché apportatrice di progresso e benessere, nonché di sviluppo della comunicazione; negativo poiché i piccoli paesi, dove ancora le tradizioni sopravvivevano grazie all’isolamento dei suddetti centri sono stati invasi dalla modernità che spesso ha spazzato via gli usi millenari con la sua forza omologatrice. Un approccio attento con le opere, mette in evidenza materiali usati sempre, o quasi, nell’impianto architettonico urbano antico e moderno: il legno è usato come supporto, il ferro arrugginito come richiamo al tempo che passa e logora, le scritte e i segni come linguaggio che si modifica nel corso dei secoli, il bitume come elemento di conservazione, (da ricordare il suo uso nei processi di mummificazione presso gli antichi Egizi), le foglie d’oro come associazione alle divinità , al potere temporale e ad altre forme di sovranità , la gomma come nuovo materiale di origine moderno industriale e chimico, il vetro come elemento trasparente e contenitore di odori, profumi, liquidi dissetanti o medicinali. Il cemento come elemento primario per le moderne e comode costruzioni ma che spesso è inserito in un rapporto disarmonico con l’equilibrio ecologico della natura. In sintesi, queste opere vogliono ripercorrere l’evoluzione della struttura urbana con fasti e decadenze che si evidenziano in vie, palazzi, monumenti, fori, forme e colori. Il tutto si intreccia e si accavalla creando immagini di pieni e di vuoti che rievocano sogni e realtà di una vita che fu, che è e che sarà . Ambiente, storia, etica ed estetica si fondono per regalare sensazioni ed emozioni senza limiti di tempo e spazio.

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