Comune di Monza
Sindaco
Roberto Scanagatti
Assessore alle Politiche Culturali
Francesca Dell’Aquila
MUSEI CIVICI DI MONZA
Direttrice
Laura Brambilla
Mostra a cura di
Dario Porta
Inaugurazione domenica 26 giugno 2016 ore 18.00
APERTURA MOSTRA 29/6 – 11/9 2016
Orari
Mercoledì 15-18
Giovedì 15-18/ 20-23
Venerdì 10-13 / 15-18
Sabato 10-13 / 15-18
Domenica 10-13 / 15-18
Chiuso lunedì e martedì
Musei Civici di Monza Casa degli Umiliati
Via Teodolinda, 4 | 20900 Monza
Reception 039 2307126 | Uffici 039 384837 | Fax 039 2307123
info@museicivicimonza.it | www.museicivicimonza.it
Giugno – settembre
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ELENA MUTINELLI
Le sue sculture sono luoghi generativi di mutamento
e trasformazione. I corpi, resi inquieti e sotto tensione da dinamiche interne, sono forzosamente sottoposti
a un processo di metamorfosi che, portato alle estreme conseguenze, ne altera le anatomie, disorienta lo spettatore.
Anche gli elementi esterni che a volte accompagnano
le sculture, e ne fanno istallazioni, non aiutano a decifrarne l’essenza. Sono ambigui: sono corde e nodi che legano, che bloccano, o sono punti di ancoraggio ai quali aggrapparsi? Punti fermi che salvano?
L’artista scolpisce e plasma la materia dando forma
a figure umane in divenire o in attesa di riscatto, figure colte in un momento di sospensione temporanea del loro relazionarsi al mondo visibile. Un silenzio teso, carico
di aspettative, ci rende partecipi di questa dimensione esistenziale nella quale Eros e Thanatos si scambiano
i ruoli.
La scultura è forse l’arte che più di tutte ha pagato e paga un prezzo alla tecnica; forse quella che più ha sentito
la perdita di riferimenti culturali, che ha smarrito la sua necessità di esistere. Ad altre forme di rappresentazione – più simultanee, più alla portata di tutti – è affidato
ad esempio il compito della rappresentazione/celebrazione corporea. Le opere di Elena Mutinelli, nelle quali cogliamo la maestria dell’esercizio di un’arte antica, sono invece la prova che la materia può ancora diventare altro da sé, e assumere valore d’arte se posta in interazione con
il pensiero e il “fare” di un artefice in grado di lasciare la sua impronta indelebile, a tutti riconoscibile e dunque linguaggio universale.
Lascultura entra molto presto nella vita di Elena Mutinelli. Nipote dello scultore figurativista Silvio Monfrini, molto attivo in Lombardia
nella prima metà del Novecento, e a sua volta allievo di Ernesto Bazzaro, l’artista, nata a Milano nel 1967, prende subito familiarità con la scultura, un’arte antica, esercitata dal nonno con ispirazione e maestria tecnica. La scelta di frequentare corsi d’indirizzo artistico è una naturale conseguenza di questa fascinazione familiare.
Dopo l’ottenimento del diploma di laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera si trasferisce a Pietrasanta per consolidare la tecnica scultorea del marmo. Il contatto con la materia grezza, così densa di possibilità, e la pratica scultorea esercitata insieme alle maestranze locali saranno esperienze fondamentali nel raggiungimento di una padronanza tecnica sopraffina. La conferma di questa facilità a trattare il marmo
sarà sancito dal rapporto di collaborazione instaurato a partire dai primi Anni Novanta con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
L’inizio del nuovo secolo vede l’artista raccogliere i primi successi di un lungo e approfondito processo
di maturazione della propria arte. Crea le proprie opere in uno studio personale e inizia a collaborare con prestigiose gallerie nazionali e internazionali. Numerose le esposizioni personali e collettive, e notevoli i riconoscimenti della critica. Elena Mutinelli, oggi più che mai, continua nel suo studio in Brianza la sua personale ricerca plastica sull’enigma del corpo, dando vita a opere di intrigante bellezza e compiuta maestria. I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche.
NEL SILENZIO PIÙ TESO
Lamostra si inserisce idealmente nella linea di attenzione alla scultura contemporanea perseguita da tempo dai Musei Civici. Le
sculture di Elena Mutinelli sono realizzate con tecniche antiche e tradizionali, presuppongono la padronanza della materia, che è propria dello scultore, ma sono anche caratterizzate da una forte dimensione di ricerca e sperimentazione e sviluppano, con sensibilità femminile, il tema della corporeità e della sua mitografia.
La scultrice milanese, tra le più affermate personalità del panorama artistico contemporaneo, sensibile interprete dell’inquietudine esistenziale, espone opere che indagano il mistero del corpo, dell’Eros e della tensione generata dallo scarto tra materia e pensiero. L’allestimento è realizzato nella sala espositiva contemporanea del museo e si contamina all’esterno con i pezzi lapidei romani del chiostro, mettendone in risalto per contrasto o per analogia le valenze simboliche della rappresentazione plastica.
La figura umana diventa per Elena Mutinelli il luogo fisico dove mettere in scena la rappresentazione di
un processo di trasformazione della materia in stati d’animo. Un percorso di conoscenza che affonda nel mito e nella ritualità primitiva, e che spesso sconfina in una esoterica dimensione religiosa.