Nelle incisioni di Moneghetti il segno diventa forma o talvolta semplicemente valorizza i bianchi. La sua ricerca artistica è fatta di ironici dialoghi tra pesi visivi, tra velature ad acquatinta e segni nervosi che accelerano il ritmo della composizione. I soggetti entrano per lungo tempo nelle sue immagini per poi lasciare il posto ad altri e magari tornarci: un tempo fu il bestiario, poi la figura femminile, oggi le sue sedie a lungo osservate e dipinte. L’incisione è dunque un linguaggio non secondario ma indispensabile per parlare del suo comune presente. Adriano Moneghetti (Milano, 1974) studia all’Accademia di Brera dove apprende le tecniche calcografiche dal maestro Pietro Diana. Dal 1998 espone in diverse collettive di grafica in Italia e all’estero. Nel 2009 vince il premio Bonanno per l’incisione e nel 2010 il primo premio alla rassegna internazionale di incisione “Fibrenus” di Sora (FR). Sue stampe sono conservate in diverse raccolte italiane tra cui la pinacoteca Morcelli Repossi di Chiari (BS). Vive e lavora a Milano. |