Osservando i suoi dipinti, avverti a prima vista che Aurelia Borruso è pittrice di grande talento e profonda sensibilità . Leggi, da una brevissima biografia, che è milanese, che ha frequentato i corsi di pittura all’Accademia di Brera, che si è dedicata a studi di storia dell’arte, e poi l’ha insegnata, operando nel contempo nel campo pubblicitario e curando rubriche su riviste specializzate.
Il lungo elenco del suo curriculum, serve più di qualsiasi astratta e retorica descrizione a qualificare e ritrarre Aurelia Borruso, donna intelligente, dinamica, protesa al bello e pittrice irruente, entusiasta, piena di fantasia. E di poesia.
Questo non significa che i suoi dipinti risultino poetici a prima vista, che anzi provocano impressioni piuttosto forti e sconcertanti; hanno i colori densi e intensi del novecento, contrasti audaci di rosso, di giallo, di verde, di viola e di azzurro intenso, tonalità piene di vita. La poesia invece è sospesa negli spazi profondi, tra le cime arditissime, sugli orizzonti lontani ed appena sfumati. Il messaggio che vogliono trasmettere, arriva presto allo spettatore subito coinvolto ed in un recente catalogo per ogni opera riprodotta sono stampati, sulla pagina accanto, brevi versi di grandi poeti che sembrano aver ispirato ciascuna tela, o almeno l’atmosfera dell’ambiente. “Infiniti colori screziati— sopra la terra fiorita …..”. Il distico di Saffo, sembra compendiare il senso dei dipinti della pittrice dinamica, moderna, audace nell’impostazione ma lirica nelle suggestive atmosfere.
Darà ancora molto all’arte italiana perché si avverte tuttora nelle sue tele una potenzialità ancora vitalissima.
Gian Piero Rabuffi