Storicamente la diffusione della vite nel bacino del mediterraneo è stata imputata al popolo Romano che nelle innumerevoli campagne di conquista aveva come usanza beneaugurate di piantare qualche germoglio di vite. La realtà storica vede gli Assiri quali scopritori delle proprietà di fermentazione dell ‘uva, successivamente i Fenici, eccelsi navigatori, ebbero il merito di trasmettere la tecnica della fermentazione ai Romani ed ai Greci, anche perché la vite era già presente come specie autoctona “a crescita spontanea” in tutte le regioni italiche e nella penisola ellenica. Il vino ebbe una grande diffusione a dispetto del prodotto che era in realtà dal punto di vista gustativo: nella realtà il vino prodotto dagli antichi viticultori era semplicemente imbevibile, tanto più che era corretto con miele ed allungato con acqua. Il suo largo consumo, contrariamente a quanto si possa immaginare, non derivava dalle evidenti capacità euforizzanti dell’ alcool presente, ma dalla sua capacità di “sterilizzare” l’ acqua con cui il vino era allungato; in altre parole nelle grosse comunità antiche l’ approvvigionamento idrico avveniva spesso in fonti batteriologicamente inquinate, peraltro la capacità dell’ alcool di inibire la sopravvivenza della colonia batterica presente nell’ acqua rendeva il vino quasi indispensabile a chi desiderasse rimanere in salute a lungo. Ora si spiega il desiderio di consumare il vino, che comunque era un prodotto di grande pregio e di costo elevato, tanto più che era considerato un bene di lusso. L’ acino contiene una componente, la pruina, che è il catalizzatore della fermentazione che fa in modo, attraverso della batteri aerobi, di trasformare lo zucchero in alcool. Il processo inizia in modo autonomo e cessa in modo altrettanto automatico ed il vino è pronto. La legislazione italiana vieta la produzione “fai da te” di vino, anche perché è un processo che, nel caso in cui i contenitori per la fermentazione non fossero perfettamente puliti dà luogo a crescite batteriche importanti e dannose per l’ organismo. |
Previous Post: Bova (RC): la roccaforte della Magna Grecia
Next Post: Laura Pietra – Opere recenti