Scultori medaglisti Italiani dal 1400 ai giorni nostri – A cura del prof. Violi Francesco.

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In Italia la medaglia nasce come forma d’arte, ed è un tipico prodotto italiano del rinascimento. Da sempre la si utilizzò per scambi commerciali e proprio per questo, le medaglie Italiane, hanno avuto una rilevanza particolare e una funzione insostituibile, attribuendosi larga fama anche oltre i nostri confini.
Scultori medaglisti, crearono una nuova forma d’espressione artistica nella medaglia, in un periodo nel quale l’esaltazione dell’individuo spingeva la nobiltà , le signorie, gli uomini illustri, i mecenati ecc. a tramandare in ogni modo il loro ricordo: a tale scopo ben si prestava la medaglia, che a differenza della moneta, poteva portare l’effige di un privato. Le medaglie erano realizzate per immortalare le opere e le fattezze dei signori dell’epoca per eternarne la memoria, furono le grandi corti ad utilizzarle largamente, creando una vera e propria moda. Il suo fine dichiarato è stato sempre esclusivamente celebrativo, privo di valore a corso legale, che la differenzia nettamente dalla moneta.
La medaglia d’arte è definita e riconosciuta generalmente “piccola scultura”. Di formato ridotto, in genere rotondo, realizzata con modellato in basso rilievo, ed è un’elaborazione artistica che si può meglio osservare, roteandola con le mani date la sua piccola dimensione.
Un illustre creatore della medaglia antica ne fu Antonio Pisano, pittore veronese, che nell’anno 1438 fuse la celebre medaglia di Giovanni VIII paleologo, imperatore di Bisanzio, venuto in Italia a tentare con Eugenio Papa IV la riunione delle chiese romana ed orientale. Quest’opera, giustamente famosa, uscì perfetta dalle dita del suo autore che ancor oggi desta meraviglia per la raffinata bellezza.
Pisanello (così fu chiamato dai contemporanei) trasse l’idea dai grandi bronzi dei romani multipli di moneta, coniati a magnificare le gesta degli imperatori, ma da quelli egli nettamente differenziò la medaglia non tanta per la tecnica di fusione usata, invece del conio, quanto e soprattutto, per il contenuto di poetico realismo rinascimentale.
Pisanello anziché fare un basso rilievo di piccolo formato andò di là dallo stesso insegnamento Donatelliano. Modellando per piani lievissimi senza intaccare il fondo, egli ottenne effetti scultorei sorprendenti. L’insegnamento di Pisanello fissò sin dall’inizio le regole di quest’arte, componendo figure e leggenda armoniosamente nel cerchio e coordinando le due facce della medaglia, in unità di sintesi narrativa. L’esperienza del Pisanello fu prontamente seguita in Italia e all’estero e s’ebbe per tutta l’Europa, un fiorire di medaglisti. Purtroppo, col tempo la medaglia perdette molto dell’originale contenuto artistico, sia a causa della trasformazione della tecnica, sostituito il modellato all’incisione, e alla fusione, il conio, sia perché, i governanti impiegarono la medaglia come mezzo di propaganda politica, prese sopravvento l’elemento episodico e commemorativo su quello puramente estetico.
Questa degradazione della medaglia si accentuò di più con l’evolversi della tecnica, culminato nell’adozione del pantografo e nella produzione industriale.

Scultori, medaglisti del 1400:
Pisanello, Marescotti, Bernini, Matteo De Pasti, Enzola Gianfranco, Boldù, Gambello, Francia, Caradosso, Candida, spinelli, Sansovino, Riccio, Moderno, Vittoria, Romano Giancristoforo, Sperandio, Costanzo da Ferrara, Guazzalotti andrea. Melioli, Alari, Niccolò Fiorentino, Cristofaro di Geremia,

Scultori medaglisti del 1500.
Pastorino da Siena, Poggini, Galeotti, Mola, Cesati, Bonzagna, Leoni, Abondio, seguono incisori, e, scultori di medaglie papali. A, Cesati, detto il Grecchetto, G, Bernardi da Castelbolognese, Federico Parmense, Poggini Domenico, Galeotti Pierpaolo, G. Gavino di Padova, Paladino, Della Torre Giulio, Veronese. Valerio Belli vicentino, Pasti Matteo, Enzola Gianfranco, Romano Giancristoforo, Costanzo da Ferrara, Guazzalotti Andrea,Geremia Cristo Cristoforo, Camelio Vittorio di Venezia. Jiacopo Nizzola da Trezzo, seguono artisti Francesi; Leclerc, Saint Priest, De Laune, Pilon, Duprè, Varin e artisti tedeschi; Durer,Weiditz,Hagenauer,Desghier, Hohenaver, Hans, ReinHart, Maler, Holdermann, Friedrich, Nicolas, Ehevalier, H. Muller, Galeotti,

Scultori medaglisti del 1600.
Più interessante per quantità di pezzi in questo secolo sia a Roma che a Firenze si eseguirono medaglie fuse in numero rilevante e di buona qualità , fonditori C.Curti e figli Antonio e Baldassarre, Scultori,G. Broccetti, G. Pozzo, A.sarti. Dal 1600 le medaglie nella zecca pontificia prende il sopravvento la medaglia coniata.
La medaglia barocca di produzione romana e documentata oltre che attraverso le opere degli incisori ufficiali della zecca Del Papa. Mola Gaspere, G. Morone, Gerolamo Lucenti, e Giovanni Hamerani, anche attraverso la ricca produzione dei Travami Filippo, Enrico e d’Alberto Hamerani padre di Giovanni, Gioacchino Francesco Travani argentiere veneto, Soldani Benzi,

Scultori medaglisti del 1700
A Firenze tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700, la medaglistica raggiunge un ottimo livello artistico con le opere di Benzi, Cheron, Soldani Massimiliano, medaglista nella bottega del Benzi si formarono inoltre Weber Antonio, Selvi, e labate Vaggelli Bartolomeo. Nella stessa epoca, Ticeati Gerolamo allievo di G.B.Foggini, contemporaneo del Soldani e dei suoi allievi.

Scultori e incisori del 1800.
Broggetti G. Pozza G. Sarti A. Servi Antonio, Filippo Enrico Muller incisore, Cortini, Mercandetti Tommaso incisore, Cossa, Albino Giorgi, L. Rogai, L. Thermignon, P. Vagnetti, G. Fazzi, E. Cerbara, Moschi Mario, Weber G.Z. (1760-1805), Paladino, Dal Castagner Albino (1877-1952) Ludovico Pogliaghi, Egidio Boninsegna, Gaspare Molo, Mistruzzi, Papi, Pirrone,
Nel 1797 Papa Pio VI pensando di radunare presso la zecca pontificia tutti i coni e gli attrezzi che sono serviti per l’incisione delle medaglie dei suoi predecessori, acquistarono dalla famiglia Hamerani una raccolta di 748 coni. Gli oggetti furono conservati presso la zecca agli inizi del 1800 il Mazio a quel tempo direttore della zecca, curò l’edizione di varie serie di medaglie (ben 572 pezzi) che il governo pontificio mise in commercio, essa cominciava dall’elezione di Maretino V, avvenuta nel 1417, e terminava con l’ultimo anno del pontificato di Pio VII, la raccolta dei coni pontifici, è stata acquistata dal governo italiano dopo il 1870 e ora è conservata presso il museo della zecca.

Scultori medaglisti del 1900
Artisti scultori, incisori, medaglisti che hanno operato nel 1900:
Romagnoli, Aureolio Mistruzzi, Pietro Gianpaoli, Castiglioni Giannino, Leonardo Bistolfi, Davide Calandra, Arrigo Minervini, Edovardo Rubino, Arturo Martini, Lavy, Ferraris, Galeazzi, Vassallo, Manfredini,Cossa, Putinati,Fabris,Zapparelli, Mercandetti, Girometti, Cerbara, Catenacci, Fazzini, Teruggi, Ciminaghi, Fazzini, Manfrini, Molteni, Costantini, Ceschia, Ciminaghi, Grilli, Morbiducci, Calvelli, Monti, Messina, Guerrini, Cazzaniga, Valeriani, Veroi, Buttafava, Mina, Locatelli, Molteni, Monassi,Testa, Molteni,Affer, Giannone, Grilli, Mercante, Fossa, Veroi, Gasperetti, Violi, Giandomenico, Bini, Bertini, Canaletti, Cantalamessa, Carboni, Catarzi, Ceschia, Cretara, Del Novanta, De Marchis,Ghirlanda, Jones, Mancinelli, Massa, Merigi, Parlangeli, Persi, Piccirilli, Romanelli, Rondinelli, Rossi, Sala, Santelli,Scatragli, Schiavi, Scarlata, Spagnoli, Tamborra, Varisco, Merighi,Fontana.

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